CIMICI DEI LETTI

Controllo

cimex



Insetto nocivo

Maschio di C. lectularius durante il pasto di sangue

La cimice dei letti (Cimex lectularius) è un noto parassita ematofago dell’uomo fin dagli albori della razza umana.

A partire dagli anni novanta, la cimice dei letti ha avuto un notevole aumento della sua diffusione, in numerosi paesi del mondo, Italia compresa. Le possibili cause di questo improvviso incremento epidemiologico possono essere molte: lo sviluppo di resistenza ai comuni insetticidi, variazione delle strategie di pest control, la globalizzazione, l’aumento dei viaggi internazionali, l’immigrazione, ecc.

La cimice dei letti è un artropode nocivo emergente di notevole importanza e di difficile gestione. Le sue piccole dimensioni, le sue abitudini notturne e la sua tendenza a nascondersi di giorno in aggregazioni di centinaia di individui, costituiscono dei notevoli ostacoli alla sua individuazione ed alla sua eradicazione in un ambiente confinato.

La cimice dei letti, a differenza di altri artropodi, non è particolarmente influenzata da variazioni di umidità dell’aria. È paragonata, da alcuni autori, agli insetti tipici degli ambienti desertici, per la sua notevole resistenza a condizioni ambientali di scarsa umidità.

Gli insetti adulti possono sopravvivere, in assenza di un ospite di cui nutrirsi ed in funzione della temperatura ambientale per molto tempo, da alcuni mesi fino ad 1 anno per gli adulti, mentre le neanidi per più di tre mesi.

Lo sviluppo di forme di resistenza agli insetticidi rappresenta un importante fattore che determina, a volte, il fallimento dei tentativi di controllo chimico.

D'altro canto le procedure di disinfestazione attuate per la sua eradicazione sono a volte inefficaci ad un primo trattamento e richiedono la ripetizione programmata degli interventi di disinfestazione.