CIMICI DEI LETTI

Biologia

cimex


Ecologia
Fig. 1 Focolaio di sviluppo localizzato dietro un interruttore a muro dopo rimozione dello stesso.

La cimice dei letti (Cimex lectularius) è un insetto ematofago dell’ordine Rhynchota che svolge attività ectoparassitaria temporanea a carico dell’uomo e di altri mammiferi e uccelli. La cimice dei letti risulta difficilmente visibile ad una sommaria ispezione visiva, anche in un ambiente fortemente infestato. Il suo caratteristico fototropismo negativo (tendenza a evitare la luce), il tigmotattismo positivo (tendenza a ricerca il contatto con superfici), unitamente alle sue abitudini alimentari e gregarie sono le ragioni per cui questo insetto nelle ore diurne si nasconde nell’oscurità di rifugi, situati nelle immediate vicinanze del proprio ospite, in aggregazioni di centinaia o migliaia d’individui: i focolai di sviluppo.

Negli ambienti infestati le cimici preferiscono rifugiarsi in nascondigli situati nel legno, nei materiali cartacei e nei tessuti. Infestano molto spesso i materassi, in particolare i bordi e le cuciture del materasso, le gambe di appoggio e l’interno di eventuali rotelle di plastica dei letti, le doghe di legno e le molle delle reti. In genere possono essere infestati qualsiasi fessura o crepa delle pareti, i bordi esterni dei tappeti, gli interruttori elettrici e le prese di corrente, le cornici, i quadri, le tendine, ecc.

Fig. 2 Focolaio di sviluppo localizzato all'estremità di una doga in legno di un letto dopo sua rimozione dalla rete.

Negli ambienti ad elevato flusso di persone sono spesso infestate le poltrone o le sedie presenti nelle sale d’aspetto degli uffici, nei teatri, nei cinema, o nei mezzi di trasporto, quali treni o autobus. Generalmente di notte la cimice dei letti fuoriesce dai propri nascondigli, attratta dal calore e dall’anidride carbonica emessi dall’uomo, e punge il proprio ospite per compiere il pasto di sangue.

Le cimici dei letti sono attive e vitali tra i 15°C ed i 37°C. Al di sotto dei 15°C e al di sopra dei 37°C lo sviluppo s’interrompe. La cimice dei letti, a differenza di altri artropodi, non è particolarmente influenzata da variazioni di umidità dell’aria. È paragonata, da alcuni autori, agli insetti tipici degli ambienti desertici, per la sua notevole resistenza a condizioni ambientali di scarsa umidità. Gli insetti adulti possono sopravvivere, in assenza di un ospite di cui nutrirsi ed in funzione della temperatura ambientale, per molto tempo: da alcuni mesi fino ad 1 anno per gli adulti; mentre le neanidi per più di tre mesi (per maggiori info vedere tabella sottostante).









Riferimenti bibliografici

Paolo Masini, 2013. La cimice dei letti (Cimex lectularius): biologia, prevenzione, controllo. Veterinaria Italiana - Rivista trimestrale di Sanità Pubblica Veterinaria edita dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise "G. Caporale" - Collana Monografie, Monografia 23:93-139.